Pagina:Marino, Giambattista – Adone, Vol. II, 1977 – BEIC 1871053.djvu/653

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95.Si ritragge da capo, innanzi fassi,
piega il ginocchio e move il piè spedito,
e studia ben come dispensi i passi
mentre del dotto suon segue l’invito.
Circonda il campo, e raggirando vassi
pria che proceda a carolar piú trito,
sí lieve che poria, ben che profonde,
premer senz’affondar le vie de Tonde.

96.Su ’l vago piè si libra, e ’l vago piede
movendo a passo misurato e lento,
con maestria, con leggiadria si vede
portar la vita in cento guise e cento.
Or si scosta, or s’accosta, or fugge, or riede,
or a manca, or a destra in un momento,
scorrendo il suol, sí come suol baleno
de l’aria estiva il limpido sereno.

97.E con sí destri e ben composti moti
radendo in prima il pian s’avolge ed erra,
che non si sa qual piede in aria roti
e qual fermo de’ duo tocchi la terra.
Fa suoi corsi e suoi giri or pieni, or vóti,
quando l’orbe distorna e quando il serra,
con partimenti sí minuti e spessi
che ’l Meandro non ha tanti reflessi.

98.Divide il tempo e la misura eguale
ed osserva in ogni atto ordine e norma.
Secondo ch’ode il Sonatore, e quale
o grave il suono, o concitato ei forma,
tal col piede atteggiando o scende o sale,
e va tarda o veloce a stampar Torma.
Fiamma ed onda somiglia, e turbo, e biscia,
se poggia o cala, o si rivolge o striscia.