Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. I, 1911 – BEIC 1872860.djvu/117

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malmaritati et alia genera. Bel giudizio di far menzione di pregionieri che stanno in una bolgia peggior di tutte le altre ! Mancava qui forse Cacco, Radamanto e Minosso? tutto ’1 di non si sente altro per questa corte che carille di presidenti, di senatori, di collaterali, di giudici e di fiscali, che vengono a discutere processi ed a tirar su la corda qualche sciagurato.

Volete le Furie? Le Furie non sono che tre. Ma io credo averne nel petto e nella mente un centinaio; e non vibrarò facelle o fiaccole, ma di que’ torcioni che s’appicciano alla comedia. Non scotono vipere, aspedi sordi, ceraste od amfesibeni, ma cocodrilli, sfingi, chimere e pitoni.

Chiunque è curioso di sapere che cosa si fa nell’ inferno, che occorre affacciarsi alla bocca della Solfataria, alla voraggine di Mongibello o alle spaccature di Volcano, di Stromboli, di Lipari o di Ischia, venga qui a tenermi compagnia un’ora, ché sentirá altr’ odore che d’ alesso.

Iddio li perdoni al duca Astolfo, quando andò a discacciar l’arpie, che guastavano la panata al pretegiani : doveva turar bene quel maladetto buco, accioché altri non entrasse mai piú. Lessi questa storia nel cotal dell ’Ariosto, e se mal non mi arricordo, che lá dentro vi trovò madonna Lidia, appesa al fumo come un presciutto per cagione dell’ingratitudine.

So che per questo vizio non vi sono. Sono persona in grata, sta bene; in una grata peggiore di quella dove fu cotto san Lorenzo. Oh! se tutti gli ingrati avessero a capitar qui, tal sarebbe che m’accusa d’ ingratitudine.

I poeti solevano una volta nell’inferno esser franchi di gabella; e che sia ’l vero, Dante vi andò bell’ e vivo con la scorta d’un altro poeta. Ma non crediate ch’egli fosse nel girometta dove ora son io; ché se per veder di degrignar i denti a Barbariccia, far trombetta del culo di Farfarello, che s’appiattò dietro un scheggione, credetemi certo che, quando fusse venuto pria, averebbe di paura fatta una frittata nelle calze.

Orfeo vi scese con la chitariglia alla spagnola, e vi fu ben veduto ed accarezzato. Vi so dire che, se qui giovasse lo smusicare, vorrei per mia fé sonare non pur la piva, la ribecchina,