Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. I, 1911 – BEIC 1872860.djvu/184

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fabrica nuova che non sono le fondamenta vecchie. L’ho diviso in dodici canti assai lunghi, talché il volume sará né piú né meno quanto la Gierusalemme del Tasso. Staremo a vedere la riuscita che fará. Intanto non avendo qui altro che mandare a V. S., le invio un libro de’ miei Discorsi sacri, perché gli legga a sua commoditá. E rendendole infinite grazie del bellissimo sonetto, le bacio affettuosamente le mani, ed il simile fo al signor cavalier Stigliani ed al signor Maccanelli.

Di Torino [1614 o 1615].

CXV

Al signor Giovan Battista Ciotti

Enuncia le ragioni per cui stamperá l ’Adone a Parigi, e chiede 1 ritratti del Grillo e del Guarino e qualche disegno del Palma.

Mandai a V. S. con l’occasione del clarissimo signor Marco Trivisani tre copie delle mie Dicerie , e piti ne avrei mandate se ne avessi avuto commoditá. Se vorrá ristampare le Dicerie , l’avrò caro e le ne manderò una copia emendata con qualche mutazione. Xe tengo in pronto un altro volume, dove i discorsi saranno piú brevi e credo che piaceranno piú.

Le scrissi che sono in procinto per partire alla volta di Lione e di lá a Parigi, ma ancora non so se mi bisognerá aspettare infino a primavera; il che potrebbe succedere, perché l’ambasciatore eli Francia ch’ è qui non vuol partire per adesso, poiché io non voglio andar solo in queste turbolenze di guerra ed in questa asprezza di stagione.

L ’Adone penso senz’altro di stamparlo lá, si per la correzione, avendovi da intervenir io stesso, si perché forse in Italia non vi si passerebbono alcune lasciviette amorose. Le so dire che l’opera è molto dilettevole, divisa in dodici canti ed ho a ciascuno fatte far le figure, ed il volume sará poco meno della Gierusalemme del Tasso. Quanti amici l’hanno sentito ne impazziscono, e credo che riuscirá con applauso perché diletta. Subito stampato, io ne manderò la prima copia a lei, accioché se lo vorrá ristampare in Italia sia il primo. Altretanto farò