Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. I, 1911 – BEIC 1872860.djvu/219

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il suo parere libero, candido, sincero e fedele, con animo intrepido e mosso puramente a mira di publico bene e non indirizzata a fine d’utilitá privata. E comeché ne’ suoi prudentissimi consigli abbia sempre persuasa la pace, quando poi nondimeno ha veduta alla fine la necessitá della guerra, non ha voluto derogare all’onor suo né mancar di sodisfare al debito del servigio reale.

Lascio ancora la fortezza di V. E., non men di corpo che d’animo insuperabile. Conviensi all’uomo forte per poter giustamente meritar si fatto titolo, qualora con la scorta della ragione ha conosciuto l’onesto, anteporlo a tutti gli altri commodi della vita e, per procacciarlo e ritenerlo, affrontare animosamente eziandio l’istessa morte. E chi non sa con quanta franchezza per difendere la regia auttoritá e la propria riputazione si è Ella affaticata nel governo e nella custodia della fortezza d’Amiens, piazza di tanta gelosia come quella ch’è la chiave di tutta la Francia, facendosi incontro con intrepida resistenza di cuore alle insidie e alle forze nemiche? Ben si può dire che solo mercé del suo magnanimo petto, ch’è stato un vivo propugnacolo della Piccardia, assai piú saldo che non son le mura istesse della sua ròcca inespugnabile, si è quella provincia in queste agitazioni communi tenuta in piedi senza patire alcun danno. Né meno nell’assalire che nel sostenere gli assalti si è dimostrata V. E. forte e coraggiosa, si come tutti coloro che si son ritrovati seco nella presa di Claramonte fanno indubitata fede, dove, senza curar fatica, senza temere rischio, non perdonando a spesa né risparmiando l’istessa vita, ha cosí bene adempiuti tutti gli uffici d’un perfetto capitano, come se non avesse giamai impiegato il tempo in altro che nello studio della milizia.

L’essempio del suo valore fu in quella impresa lo spirito dell’essercito e lo specchio de’ suoi seguaci, percioché il vederla indomita nelle fatiche, infaticabile negli essercizi, nemica de’ riposi, sofferente ne’ disagi, aspettar le palle de’ moschetti e de’ cannoni, incontrar le punte delle spade e delle lance, primo ne’ pericoli ed ultimo nelle ritirate, andare innanzi a tutti a riconoscere i siti, a valicare i fiumi, a tagliare i boschi, a tentare i guadi, a