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CXXXVI

Al signor cavalier Stigliani

Dichiara di non volere aver con lui relazioni di sorta.


Io feci intendere a V. S. per mezo d’una lettera scritta dal Magnanini al Magnani come non aveva voluto rispondere alla sua finta discolpa, per non trattar d’amico chi avea trattato me da nemico. Di nuovo esso Magnani me n’ha importunato con un’altra sua; onde io finalmente scrivo a V. S. non giá per risponderle, ma per farle sapere che non le vo’ rispondere se non in istampa.

A Dio.

Di Parigi [giugno o luglio 1619] .

cxxxvn

Al molto illustre signor Ottavio Magnanini

Si duole degli incagli nel pagamento della sovvenzione per la stampa dell ’Adone, e narra d’una sua amante fuggita di casa.

Tardi rispondo a V. S., perché tardi mi son riavuto d’una indisposizione, che mi ha tenuto venti giorni in letto e fattomi purgar tre volte per cagione d’una piccola grattatura nella gamba. Vorrei scusarmene lungamente e recarle le prove della mia discolpa. ma stimo si fatte giustificazioni soverchie, poiché tra coloro che s’amano dadovero anche gli uffici debiti e le dimostranze necessarie vengono sempre a tempo.

Adone fu giá ucciso da Marte in forma di porco, ed ora veggo che Marte istesso di bel nuovo si è armato contro di lui; dicolo per rispetto di cotesta guerra, la quale è stata potentissima occasione di disturbarmi la sua stampa. È ben vero che vi ha anche parte la porcheria non giá salvatica ma domestica di chi non conosce che cosa è gloria e generositá, onde il voler donar confetti a porci sarebbe come il lavar la testa all’asino.