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CXLI
All’illustrissimo signor Giovan Carlo Doria
D edica della prima parte della Galeria (Venezia, Ciotti, 1619).
lefte capitano ebreo (come si legge nel sacro libro de’ Guidici),
guerreggiando con gli Ammoniti, promise in voto a Dio, purché
gliene facesse riportar vittoria, d’offerirgli in sacrificio qualunque
cosa nel suo ritorno primieramente gli si fusse fatta incontro.
Or mentre trionfante dopo la pugna se ne ritornava alle patrie
case, una sua graziosa ed unigenita figliuoletta, lume degli occhi
suoi, sostegno della sua vecchiezza, delizia della sua famiglia
e speranza della sua posteritá, venne ad incontrarlo. Ed il misero
ma troppo religioso padre, quantunque intenerito dall’amore e
ritenuto dalla pietá, volse nondimeno piú tosto consentire al
doloroso olocausto dell’amata ed unica verginella che rompere
l’osservanza del fatto giuramento. Anch’io, essendo questi anni
passati in gran conflitto di fortuna da gagliarda persecuzione di
nemici combattuto, la cui malignitá non cessava con fiere calunnie
di darmi duri ed infaticabili assalti, proposi fra me stesso, per
essere stato in que’ travagli dalla cortesia di V. S. illustrissima
aiutato molto, di porgerle, se mai ne fossi riuscito vincitore,
in segno di gratitudine qualche dono. E se bene non subito
dopo l’avere con l’armi della virtú e della innocenza onorevolmente superata l’avversitá, posi in effetto questa determinazione, distratto da altri affari; ecco pur finalmente che, ritirato
da cosí lunga guerra non nella patria ma nella reai casa di
Francia, la prima cosa che mi si presenti innanzi è un’opera
di pitture molto proporzionata a V. S. illustrissima, la qual tanto
se ne diletta che non solo con magnifiche spese ne ha gran
quantitá accumulata de’ piú eccellenti maestri del mondo, ma,
per nutrire questa bell’arte, con la raccolta di diversi giovani
studiosi ne ha stabilita un’accademia nella propria casa.
È figliuola, si può dir, mia, per esser parto del mio ingegno; giovane, -poiché non è gran tempo che la composi; vergine, come quella che per l’addietro non fu mai ancora esposta alle publiche