Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. I, 1911 – BEIC 1872860.djvu/276

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Vi ho piú volte scritto intorno al particolare della mia cassa ch’è in potere del signor Tesauro. Ora vi replico ch’io la desidero in ogni modo, perché ne ho bisogno. Il signor Fresia credo che sará costi fra pochi giorni, e perciò potrete accordar con lui questa facenda, a cui credo che non mancheranno mille cominoditá da farla venire con altre sue robbe.

Avisatemi del tutto e vi bacio le mani.

Di Parigi [1620].

CLV

Al signor Giovanni Battista Ciotti

Desidera quadri del Palma e d’uti pittor fiammingo, e si scusa presso Francesco Martinelli.

Per due ordinari passati non ho lasciato mai di scriverle del continovo, onde mi maraviglio come le mie non le sieno capitate, essendo state indiritte da questo eccellentissimo signor ambasciatore a suo fratello costá dentro il proprio pacchetto. Le replico brevemente che ho ricevuti i rotoletti delle figure e ne la ringrazio di buon cuore. Se nella libreria ch’ Ella dice si troverá qualche cosa di buono o se il venditore di questa ne ha tuttavia dell’altre di que’ buoni maestri che giá mi scrisse, non manchi di darne caparra e mi avisi del prezzo. Aspetto con incredibile impazienza i due quadri del signor Palma, e desidero intendere se con essi verrá ancor quello del pittor fiamingo, conforme al suggetto che ne diede, e quanto ne pretende.

Circa P Adone e l’altre opere mie non si prenda travaglio né pensiero alcuno, ma lasci fare a me, e l’assicuro che non resterá disgustata.

Del signor Francesco Martinelli mi è ben noto il nome ed il valore, se bene il libretto delle sue rime mi pervenne in mano di fuga, e colui che mel lasciò vedere non mi diede tempo da poterlo trascorrere. Non posso fare di non sentire gran turbamento che l’altrui malignitá abbia cercato di seminargli in testa una si sfacciata menzogna; e non solo me ne turbo ma me