Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. I, 1911 – BEIC 1872860.djvu/323

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soprariva nuovo accidente, di effettuare senz’altro a primavera questo mio veemente e determinato desiderio, principalmente per rivedere ed abbracciare V. S., la qual tanto amo quanto debbo, che non si può dir d’avantaggio. E credami ch’io non sarò giamai ingrato agli oblighi che le porto, né son mai per dimenticarmi de’ sollevamenti ch’ebbi dalla sua affettuosa assistenza nell’altra mia infermitá. Onde non può imaginarsi la consolazione da me sentita nel ricevere buone novelle d’uno amico cosí caro, la cui lontananza ed il cui silenzio confesso che mi davano gran martello.

Ho compreso quanto V. S. mi scrive nel particolare della tappezzarla, e certo una si fatta occasione mi sarebbe sommamente cara, per potere insinuarmi nella conoscenza di un uomo di si eminente valore com’è il signor Marciano e farmi acquisto della sua buona grazia; che se bene non mi ritrovo in stato si perfetto di sanitá che possa andare in volta, non mi mancherebbono amici da impiegare in questo affare. Ma V. S. non mi fa menzione alcuna donde si abbia a cavare il denaro del costo. Io li giuro, con quella integritá che m’insegna la mia natura e che richiede la nostra amicizia, che qui al presente io non ho il modo da far lo sborso di una somma cosí notabile, ché per Dio lo farei piú che volontieri, con certezza che con persona di tal qualitá non si perderebbe nulla. Ma avendo io giá deliberato di venirmene, come ho detto, rimisi tutto l’argento che aveva in Francia per Napoli e per altre diverse cittá d’Italia, con [asciarmene qui soltanto quanto mi basta al vitto e quanto mi può bisognare al viaggio. Questa ch’io dico a V. S. è la pura veritá senza simulazione, e tutto il mondo le ne può far fede; del che non solo mi incresce ma ne resto mortificato. Quando poi sarò costi, piacendo al Signore, non mancheranno modi di farla venire, ed io mi offerisco a servirla, avertendole però che, quando si entra in voler comprar arazzi dove sieno figure di buon disegno ed istorie grandi di personaggi, non si può aver cosa eccellente che non passi il migliaio almeno. Ciò sia detto per suo avviso. E le bacio le mani.

Di Parigi [ultimi del 1622].