Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. I, 1911 – BEIC 1872860.djvu/44

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XXIV

Al medesimo

Annuncia la sua partenza per Frascati e ringrazia della promessa

di una Venere.


Scrivo a V. S. molto all’ infretta, perché appunto a quest’ora mi convien partir con l’ illustrissimo signor cardinale Aldobrandino mio signore per Frascati, dove staremo, credo, tre o quattro giorni. E questo stesso rispetto mi ritiene ch’io non risponda alla cortesissima lettera del signor Giovati Vincenzo Imperiali, il quale eccede di gran lunga ogni mio merito con tanti favori che mi fa, particolarmente degnando di risposta quel mio sonettuzzo. Mi riserbo dunque a sodisfare a questo debito per l’altra posta. Starò attendendo il favor che V. S. mi promette della Venere , il quale sará da me riconosciuto con perpetua obligazione. Con che resto augurandole compiuta felicitá.

Di Roma [1604].

XXV

Al medesimo

Si scusa di non avere scritto, perché infermo.


Ho indugiato insino a quest’ora la mia risposta, perché insino all ’altr’ ieri sono dimorato a Frascati insieme con l’ illustrissimo signor cardinale Aldobrandino mio signore, e nel mio ritorno mi misi in letto con qualche indisposizione, la quale ancora mi vi trattiene alquanto aggravato. Questa è la cagione ch’ io non rispondo ancora al mio signor Imperiali, a cui mi sento tanto tenuto quanto parmi impossibile sodisfare. Fra tanto V. S. per sua gentilezza mi tenga vivo nella memoria e nella grazia di Sua Signoria, perché subito, come io mi riabbia e sia fuor di letto, sodisfarò al debito con lettere particolari e continove, come richiede l’obligo in cui mi ha messo la sua cortesia.