Pagina:Marino, Giambattista – Epistolario, Vol. I, 1911 – BEIC 1872860.djvu/80

Da Wikisource.

Summo e dal Malacrcta hanno portate in pace queste fiancale e ne sono perciò piú famosi divenuti. Ma né il Murtola di questo argomento si è volsuto meco valere, né, quando ei fatto l’avesse, averei, per molte disuguaglianze che sono tra me e lui, alle sue impugnazioni risposto.

Procurai adunque di ritrovare un mezo mescolato d’agro e di dolce, col quale aspramente scherzando lo potessi recare al conoscimento di se stesso e soavemente sferzandolo farlo vergognare della sua presunzione. Per tutto ciò non pur non venne egli a cangiar tenore, ma vie piú che prima infellonito si diede a comporre ed a scrivere rime non mica sparse d’arguzie spiritose e di sali faceti, ma satire sfacciate, cartelli infamatorii e pasquinate del tutto ingiuriose, in virtú delle quali sole lascio considerare a V. A. se potrebbe essere a pena capitale con dannato giustamente. E se bene da molte parti mi fu dato aviso di cotali villanie, non ebbero elleno perciò mai forza di farmi uscire del mio vezzo, si ch’io lasciassi di burlarlo. Anzi con una modesta sofferenza e con una generosa disprezzatura misi sempre il tutto in non cale; se non per altro, almeno perché, sapendo io le sue cose, si come povere di vivezza e di spirito, non essere da persona alcuna richieste né lette, mi assicurava per conseguenza le mie ingiurie dovere in esse rimanere perpetuamente sepolte.

Mosso intanto il signor conte di Passano dal zelo della quiete commune, venne instantemente a sforzarmi non che a pregarmi ch’io con esso lui mi rappattumassi; ed a me, che il mostrar ritrosia nelle cose oneste reputai sempre costume zotico, piacque per piú rispetti alle sue essortazioni consentire.

Conchiuso adunque ed effettuato l’accordo, fu stabilita scambievole promessa fra noi che tutte le querele antiche s’intendessero suppresse, né si dovesse per l’avvenire produrre alcuna novitá. Ed io certamente con fermo proponimento d’osservarla me ne stava, senza far piú di ciò né motto né motivo; se non che il perfido non andò molto a rompere il patto ed a venir meno della parola. Imperoché avisando, credo io, fra se stesso non avere alla sua riputazione intieramente sodisfatto, incominciò