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68 | parte prima |
14
Il saluto nocevole.
Mi saluta costei,
ma nel soave inchino
nasconde agli occhi miei
gli occhi leggiadri e ’l bel volto divino.
O pietosa in aspetto
e crudele in effetto,
avara or che farete,
se, usando cortesia, scarsa mi siete?
15
Il silenzio che parla.
Donna, io vorrei dir molto,
ma la lingua tremante ancor mi lega;
pur, se tace la bocca, il guardo prega.
Misero quanto stolto,
quel ch’io voglia non so. Voi che mi siete
nel core e nel pensier, voi ben potete
veder ne’ pensier miei
e nel mio cor ciò ch’io voler potrei!
16
Amor secreto.
Ardi contento e taci,
o di secreto amore
secretario, mio core.
E voi, sospiri, testimoni ascosi
de’ miei furti amorosi,
che per uscire ad or ad or m’aprite
le labra, ah! non uscite;
ch’ai saggi, oimè! de l’amorosa scola
il sospiro è parola.