Pagina:Martinetti - Saggi e discorsi, 1926.djvu/127

Da Wikisource.

nel secondo centenario dalla sua nascita1.


Il vanto che Kant si attribuisce spesso di avere eretto la sua filosofia critica arbitra, anzi trionfatrice nella controversia secolare fra dogmatismo e scetticismo, corrisponde abbastanza bene alla realtà delle cose: il merito suo, più che nell’averci dato un sistema filosofico completo e definitivo, sta nell’aver eliminato per sempre forme e posizioni del problema filosofico, che da secoli davano origine a controversie vane quanto insolubili. Fin dagli inizi del pensiero noi vediamo infatti disegnarsi nella storia della filosofia due correnti opposte ed inseparabili. La prima è quella che potremmo dire la corrente metafisica, platonica; è la filosofia che ha la maggiore affinità con le religioni, dalle quali del resto deriva, e delle quali è stata anche, in certe età, l’ancella: i suoi oggetti non sono tanto le realtà visibili che costituiscono il mondo, quanto le realtà invisibili che si rivelano soltanto al pensiero: Dio, l’anima, la libertà. Questo mondo di esseri soprasensibili è il mondo più vero e sostanziale: anche noi vi apparteniamo per la parte più nobile dell’essere nostro e dobbiamo in esso cercare il fine ultimo della nostra vita.

  1. Discorso commemorativo tenuto al Circolo Filologico Milanese il 4 maggio 1924.