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Pagina:Martinetti - Saggi e discorsi, 1926.djvu/52

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il più delle volte) di quell’attività che nella sua totalità soltanto dovrebbe aver diritto a questo nome.

Ciò posto, come accade che la storia ci presenta un conflitto incessante della filosofia con la religione, e che questo conflitto persiste ancora attualmente nonostante replicati tentativi di conciliazione, come un’insanabile contraddizione interiore dello spirito? La ragione di questo conflitto sta tuttavia nella stessa affinità, anzi identità di natura della filosofia e della religione: vano è sperare che questa lotta abbia fine un giorno, perchè essa è la lotta delle forme superiori della vita religiosa contro le forme tradizionali ed antiche. Questo ci apparirà chiaramente se noi prendiamo a considerare alquanto più da vicino il processo dell’evoluzione religiosa nei suoi momenti essenziali.

Ogni forma particolare della vita religiosa è sempre ai suoi inizii la creazione e la vita d’un’individualità geniale; la religione come fatto storico è il risultato d’una tradizione geniale in cui ogni simbolo rappresenta il ricordo d’un’intuizione religiosa, anche se esso, come le opere d’arte d’una civiltà remota, non contenga più nulla che ne rievochi alla mente nostra il senso primitivo. Dalle individualità creatrici la vita religiosa si diffonde appresso in una cerchia sempre più vasta per quel medesimo processo di imitazione che ricorre in tutte le forme della vita sociale e che solo rende possibile l’iniziazione della moltitudine ad una vita superiore. Ma questa espansione della vita religiosa è inseparabile da una specie di degradazione, che noi diremo il paganizzamento della religione. Esso consiste in ciò che l’imitazione propaga il simbolo della vita religiosa superiore, ma non può, per l’inferiorità mentale del soggetto, ridestarvi la vita interiore corrispondente: onde, o si ha la trasmissione pura e semplice del simbolo, o, come il più delle volte accade, il simbolo passa a coprire forme inferiori e preesistenti della vita religiosa, le quali continuano a vivere sotto la nuova forma senza un’elevazione sensibile. Il paganizzamento del cristianesimo nei primi secoli dell’èra, il passaggio di concezioni ed usanze proprie del politeismo germanico nel cristianesimo medievale, le degenerazioni teistiche e politeistiche del buddismo ci danno esempi numerosi di questa degenerazione che accompagna l’estensione dei simboli religiosi. Tra