Pagina:Martini - Trattato di architettura civile e militare, 1841, I.djvu/243

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libro iv 223

i tre quinti dell’altitudine: dunque viene ad avere con la latitudine proporzione superbipartienstertia. Il secondo modo è che l’altezza sia la larghezza e i sette undecimi d’essa, sicchè la latitudine sia undici diciottesimi ovvero decimi ottavi, che ne risulta la proporzione superseptipartiens undecima. E perchè quest’altezza debbe essere ornata di due recinti e altre parti, è da intendere quella in tre parti doversi dividere, delle quali la suprema si dia alla cupola ovvero tolo, e le altre due divise per i detti recinti o cornici: delle quali parti al presente è tempo e loco dichiarare le proporzioni.

Dico adunque che la suprema parte al tolo attribuita sempre senza eccezione alcuna debba essere il mezzo del diametro del circolo, cioè avere proporzione subdupla a quello1: il residuo poi debba in due parti ineguali esser diviso, nel mezzo delle quali debba il mezzo della prima cornice essere locato, e nella sommità della superiore l’altra cornice: sicchè immediato sopra il secondo recinto il tolo, ovvero tiburio2, si posi. Delle dette due inferiori parti la simetria o commensurazione debba essere in uno dei due modi validi e approvati; il primo, dividasi l’altezza loro in undici parti eguali, e di queste sei sene attribuisca all’inferiore, e cinque alla superiore; il secondo modo è dividendo quella in nove parti eguali, e di queste cinque dandone all’infima, e quattro alla media fra questa e il telo. E per più chiara intelligenza delle predette commensurazioni è da porre gli esempi in termini di ciascun modo assegnato. Sia posto dunque per caso che il diametro del tempio sia di 55 piedi, in questo caso se l’altezza fusse i 7/11 più del diametro, seguendo il secondo modo, essa sarà piedi 90: e di questi 90, 22 1/2 sene debba trarre e dare al tolo, cioè il mezzo del diametro: e il residuo che è piedi 67 1/2, se vorremo dividere per 11, e 6 alla inferiore e 5 alla superiore attribuire, l’una sarà piedi 30 e 15/22, e l’altra 36 e 18/22 ovvero 9/11, come appare per la figura (Tav. III. 1). E se questo residuo vorremo dividere per 9, e 5 all’una parte e 4 all’altra dare, secondo l’altro modo di dividere, l’una sarà

  1. Emisferica appunto è la cupola della chiesa del Calcinaio, opera del nostro Cecco.
  2. Voce lombarda. Il cod. Sanese (f.° 51, v.°) legge tolo ovvero cupola.