Pagina:Martini - Trattato di architettura civile e militare, 1841, I.djvu/25

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di fr. di g. martini. 5

araldica: non fu neppure de’ Martini di Siena nobili dell’ordine ossia Monte del Popolo poichè quand’egli siedè magistrato in patria nel 1493 è scritto il nome suo, come di uomo nuovo, senz’altro, mentre i colleghi portanvi il nome dell’ordine cui spettano, e che fosse bassamente nato lo fa travedere egli stesso nella prefazione al suo trattato «a quello che la natura m’inclinava non mi determinava, ma più volte mosso dalla ragione, non sottoposto alle inclinazioni corporee, in qualche più vile e meccanica arte fui per esercitarmi, sperando in questa con minor peso di animo, se non di corpo, alle necessità del vitto mio possere suplire». Chi fossero o quali professioni esercitassero il padre e l’avolo suoi, è cosa ignota affatto, poichè quel Giorgio pollaiolo cui il De Vegni trovò ne’ libri di Biccherna (1), e padre di un Francesco nato nel 1439, se converrebbe pei nomi, disconverrebbe troppo per l’epoca: giacchè, quantunque non si conosca l’anno nel quale Francesco ebbe vita, pure dovette necessariamente precedere il detto anno 1439, stantechè sappiamo di certo che egli nel 1447 lavorava di scultura al duomo d’Orvieto, e se in tal epoca lo ammettiamo giovine, ragion vuole però che non fosse infante. Adunque in questa oscurità, investigando io l’anno probabile della sua nascita, propendo a quanto scrisse il Vasari nella sua prima edizione, per cui Francesco, che si dice morto circa il 1470 e vissuto 47 anni, sarebbe nato circa il 1423, e tale epoca è seguita dall’Ugurgieri e dal Baldinucci (2), e così in età di 24 anni non v’è ostacolo a supporlo fra i maestri della fabbrica di Orvieto.

Io so che sbaglia il Vasari dicendolo morto circa il 1470; so pur anche che sbaglia quando nella seconda edizione (Fiorenza pei Giunti 1568) e nelle posteriori gli prolunga vita sino al 1480, poichè è certo che Francesco morì nel secolo seguente, ma vedo che dal primo computo si trae giusta almeno l’epoca della nascita, qual cosa non accade nel secondo, e se vi fu errore nella data della morte, non ne segue che erronea pur sia quella del nascimento. Ciò dico appositamente, prestan-

  1. Lettere Sanesi. III, 91.
  2. Lib. I, pag. 567. Ediz. di Torino.