Pagina:Martini - Trattato di architettura civile e militare, 1841, I.djvu/260

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oblunghi è da sapere che antica consuetudine (e per li moderni osservata e confermata) è che il tempio oblungo debba esser ver l’oriente in quella parte ch’è opposta alla principale porta, sicchè essa porta sia volta verso ponente: e generalmente tutti gli altari e luoghi di simulacri principali devono essere volti verso levante, ovvero il simulacro volto verso occidente alla opposita parte degli uomini oranti: e la cagione è sola questa, perchè avvenga che Dio sia in ogni luogo tutto, e in ogni luogo operi e sostenga le cose create, mediate, e senza mezzo nell’essere, nientedimeno se in alcuna plaga massimamente dobbiamo estimare Egli essere, questa è la plaga d’oriente, perchè in questa massimamente opera e si dimostra la virtù motiva, come afferma Aristotile in quello De Coelo et Mundo, e per questo esso nel suo libro mostra il lato destro essere del cielo l’oriente, perchè da quello comincia il moto procedente da quel primo motore il quale è fonte d’ogni vita e perfezione, a cui laude e gloria queste norme siano dichiarate. E se per necessità del luogo non si potesse voltare ad oriente, ingegnisi e sforzisi l’architetto di accostarsi a quella plaga più che è possibile, e più presto declinare a mezzogiorno che a settentrione: e quando fusse necessità volgere l’altare verso occidente, sia fatto l’altare nel quale il sacerdote venga a voltare la faccia verso gli astanti1.

Benchè li candelieri non siano parte del tempio ma accidentale ornamento, non è però superfluo, senza dichiarare per parole gli ornamenti loro, ponere diverse figure del disegno e forme di essi, delle quali ciascuno potrà eleggere quello che meglio piacesse2.

Similmente dei templi dei fedeli cristiani sono i campanili parte necessaria per convocare gli assenti al culto divino, benchè accidentale ed estrinseca; nientedimeno sono a grande ornato di quelli. E circa alla notizia di essi così contigui al tempio, mi pare siano sufficienti le figure senza altra dichiarazione di discorso. A quelle adunque si av-

  1. Tali sono tre altari nella mirabile chiesa di S. Pietro fuori le mura di Toscanella, edificata nell’undecimo secolo.
  2. De’ candelieri parlano diffusamente l’Alberti al lib. VII cap. 13, il Filarete al libro XV, e Bonaccorso Ghiberti ai f.i 59 e 60 del suo MS. Magliabechiano. Mancano le promesse figure.