Pagina:Mastriani - La cieca di Sorrento 1.djvu/138

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si... quasi velati. Al veder quelle fattezze, d’onde era scomparso ogni segno di torbido e angoscioso pensiero, avresti esclamato con Lamartine:

«Dors-tu? Réveille-toi, mère de notre père:
«D’ordinaire en dormant ta bouche remuait,
«Car ton sornmeil alors ressemble a la prière
«Mais ce soir ori dirait la madonne de pierre;
«Ta lèvre est immobile, et ton souffle muet.

Passata era un’ora... Già la luce si perdeva in quella camera... trista... e solitaria... Erano le ventitrè ore italiane.

Il campanello risuonò forte e vibrato... E questa volta la nonna non balzò dalla sua sonnolenza!

Il campanello suonò un’altra volta... e più forte ancora... e poi un’altra... ma terza... una quarta... e una quinta volta!

Scorsero due o tre minuti di silenzio, e quindi di bel nuovo il campanello, e dopo il tintinnio la voce maschia e impaziente di Gaetano:

— Nonna... apri... Nonna... che diavolo! Hai il sonno duro quest’oggi!

Poichè due o tre altre volte ebbe così gridarto e scampanellato, Gaetano fu preso da orrendo pensiero... La porta non mostrava esser tocca menomamente... ma pure... ei non sapea spiegarsi che cosa fosse avvenuto nella sua camera... facea mille congetture... mille pensieri... mille paure lo assalivano.