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to di spavento, imperocchè due ragioni avea di nasconderle quel pezzo anatomico.
Quella donna era la madre del padre di lui.
La donna dormiva tuttavia, e Gaetano, il quale camminando sulla punta dei piedi erasi fatto ad esplorare se mai destata si fosse, tornato era al suo posto, e discoperto avea di bel nuovo quell’avanzo di ospedale! Egli ricade sulla sedia; appoggia la sua testa sulle due mani spiegate, e s’immerge novellamente nella cupa meditazione ispiratagli da quel tetro e mutilato compagno.
Certamente non sono pensieri di scienza, investigazioni anatomiche, o studi pratici, quelli che in questo momento concentrano l’attenzione del giovane calabrese; perciocchè, se le sue idee volgessero a ripassare sul pezzo anatomico le lezioni apparate il mattino nelle sale degl’Incurabili, egli dovrebbe andar di continuo sfibrando i plessi nervosi, o tagliando i viluppi muscolosi, o scovrendo i nascosti vasellini, o seguendo, sotto il sistema nervoso, le diramazioni arteriali ed i mille vasellini ond’è tappezzato in ispecial modo l’organo del pensiero. No, questa volta non è la scienza che assorbe i pensamenti di quel giovane, o almeno nel momento in cui il presentimo ai nostri lettori.
Perchè mai due grosse lagrime gli cadon fredde e pesanti dalle ciglia stanche di veglia?
Perchè mai i suoi capelli si rizzano sulla sua pallida fronte?
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