Pagina:Mastriani - La cieca di Sorrento 2.djvu/116

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umana allorchè è veramente ispirata dall’Eterna Parola.

Rionero non solamente dimenticava il delitto di Nunzio Pisani, imperciocchè la giustizia divina e umana fu soddisfatta in quel momento che la testa dell’assassino cadde dal patibolo, ma, con islancio di eroica generosità, cancellava al fgliuol di Pisani l’onta della nascita, gli ridonava la sua stima e si tenea soddisfatto di un matrimonio che avrebbe dovuto cagionargli ripugnanza ed orrore.

Gaetano giurò nel suo cuore di consacrar la propria vita, qualunque sarebbe stato il suo avvenire, a meritar sempre più la stima del marchese Rionero; oggi vi era un essere, al quale Gaetano potea dire senz’arrossare: io sono Gaetano Pisani che si è rigenerato in Oliviero Blackman; oggi una famiglia il circondava, un padre, una sposa adorata, amici sinceri, domestici affezionati; oggi egli credeva a qualche cosa, cui prima non avea creduto, alla virtù; insomma, egli aveva a compiere sulla terra la nobile e bella missione del cristiano, l’amore e la carità.

Alla mezzanotte del 29 giugno, Gaetano Pisani era per toccar l’apice della felicità: mezz’ora dopo egli era caduto ne’ più profondi abissi della disgrazia.

All’alba del giugno, Gaetano Pisani non vedeva altro porto di salute che la tomba, alla quale si abbandonava: poco più tardi, la felicità il ribalzava sorridente e fiducioso alla cima delle umane contentezze.