Pagina:Mastriani - La cieca di Sorrento 2.djvu/70

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Era il marchese Rionero che, col volto cosparso di pianto, era stato da qualche momento spettatore inosservato di quella commoventissima scena.

— Figli, figli miei, esclamò, fate bene a pregare insieme; domani è giorno solenne per voi. Tutto ho stabilito... Domani darete parola di matrimonio.

Gaetano strinse con indicibile commozione la mano del Marchese e v’impresse un bacio lungo e vigoroso.


II.


la parola di matrimonio.


Il domani, tutto era in movimento nel casino Rionero. Il Marchese avea disposto gli apparecchi per la lieta occasione della promessa parola di matrimonio di sua figlia. Non sì tosto albeggiò, il casino fu ingombro da pittori per tingere alcune pareti sbiadate, e da tarsiatori per inverniciare e ricommettere parecchie suppellettili. I servi erano affaccendati a ripulire le stanze, a sprimacciare i guanciali de’ divani, ad assettare tutt’i trastulli e i doppieri che eran sulle mensole, a situare i torcetti nelle lumiere, a drappeggiare le cortine. Il cuoco era inteso al desinare che in quel giorno esser doveva splendidissimo e per apparecchi, per vivande e per vini.

Il giardiniere era anch’egli in faccende nella villetta: radeva i viali, livellava la ghiaie,