Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/170

Da Wikisource.

161

Io osservai, che le loro visite erano sempre corte, e che non venivano a trovarmi se non di sera. La mia infanzia dunque fu inviluppata nelle ombre del mistero, ed è forse a ciò che bisogna attribuire la impressione permanente, che ha contrassegnato le vedute, il carattere ed i sentimenti di tutta la mia vita.

Un cambiamento istantaneo ebbe luogo fra non molto. Un giorno venne alcuno a visitarmi, mi fecero indossare delle ricche vesti, e per mezzo di una superba carrozza, il cui rumore mi sbalordiva, fui condotto ad un palazzo, la cui facciata mi pareva che si elevasse fino alle stelle. Fui fatto rapidamente passare per molti appartamenti, de’ quali la ricchezza e lo splendore mi abbagliarono, e fra mezzo a due ale di servitori, che mi facevano profondi inchini, fui condotto in un gabinetto ove era assiso un vecchio signore. Il suo tranquillo e maestoso atteggiamento, la silenziosa magnificenza, da cui era circondato, mi indussero quasi ad inginocchiarmi e venerarlo, come a