Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/200

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ed un pallore non ordinario erano i soli segni che io conservassi dell’accidente che mi era occorso. Il vecchio zio aveva fatto credere alla mia genitrice, che il momento era favorevole per fare sopra di me una impressione decisiva.

Non sarà mai possibile, che io ponga in dimenticanza il colloquio, che ebbi con la mia genitrice. Quando entrai ella era sola ed aveva il dorso rivolto contro la porta. M’inginocchiai e le baciai rispettosamente la mano. Parve ch’ella restasse commossa dalla mia sommissione e dal pallore che mi copriva il volto; ma dopo aver ella combattuta e vinta la sua prima emozione, mi disse con un tuono severo e preparato:

Perchè mai tanti segni esteriori di rispetto, quando non vanno d’accordo, anzi sono in aperta contraddizione co’ sentimenti del vostro cuore? ― Signora, la mia coscienza non mi rimprovera alcuna dissimulazione. ― La vostra coscienza! e che vuol dire dunque che voi siete qui? Perchè da qualche tempo a questa