Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/216

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darno egli mi rappresentò, che già ogni cosa era pronta, che tutta Madrid era riunita per assistere alla mia professione solenne; nè i suoi ragionamenti nè le sue suppliche valsero a rimuoversi. Gli stessi argomenti, che trasse dalla ragione, non servirono che a vieppiù inasprirmi. Lungo fu il nostro colloquio, e quando io ci rifletto non saprei neppure al giorno d’oggi spiegare, come putessi avere la forza di proferire tutti gli orrori che mi usciron di bocca in quella circostanza. A tutte le mie invettive lo scaltro rispondeva con una calma la più grande. Finalmente quando credetti di averlo quasi persuaso in mio favore, egli dopo essere stato in silenzio per un poco di tempo, mi disse: Giovane incauto, voi vi siete rivoltato contro Iddio, avete risistito alle sue chiamate, alla sua decisa volontà; avete profanato il suo santuario. Io in nome suo e mio, vi perdono tutto ciò che avete detto e fatto. Giudicate ora della differenza tra voi e me. Voi insultate, diffamate, accusate; io vi benedi-