Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/218

Da Wikisource.

209

mi accorgeva, che faceva degli sforzi per farsi a me vedere calmato. Egli era molto agitato, nè io poteva discernere, se ciò fosse per me o per sè stesso. Le sue prime parole mi fecero però restar molto maravigliato: Figlio, mi disse, voi conoscete bene la storia antica? — Sì, gli risposi; ma e che ha di comune la storia antica con la mia posizione? — Vi ricorderete senza dubbio di quel fatto memorabile d’un generale romano, che dopo aver rigettato indietro il popolo, i senatori, i sacerdoti; dopo aver conculcate le leggi, oltraggiata la religione,.. lasciossi alfine muovere dalla voce della natura e cedette allorquando la sua genitrice si prostrò davanti a lui dicendo: figlio, se volete entrare in Roma vi converrà passare sul corpo di colei, che vi portò nel seno. — Tutto ciò non mi è ignoto, ma questo a che tende?. — A ciò, gridò egli aprendo con impeto laporta ed aggiungendo: siate, se lo potete, più inflessibile di un pagano. Io mi avanzai; e quale fu mai il mio orrore veggendo mia madre proste-