Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/247

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«Ricuperata che ebbi la ragione, il mio primo pensiero fu di dimandare novelle di voi. Ciò era stato già preveduto, ed i miei genitori per evitare ogni sorta di discussione, e tremando pe’ resultati che potevano esserne la conseguenza, conciosiachè essi conoscessero bene la impetuosità del mio carattere, incaricarono di tutta la bisogna al vecchio zio, unico loro consigliere. Egli prese l’affare sopra di sè, e lo eseguì come or ora vedrete. Appena mi vide mi si avvicinò, e facendomi delle congratulazioni sulla mia convalescenza, ed esprimendomi il suo rincrescimento sulle violenze, che mi erano state usate nel luogo ove era io andato per ultimare la mia educazione, aggiunse che i miei genitori avrebbero posto in uso ogni mezzo, e cercate tutte le vie affinchè presso di loro io potessi essere perfettamente felice. Lo lasciai parlare per qualche tempo, alla fine lo interruppi dicendo: Che avete fatto di mio fratello? — Egli è nel seno di Dio, mi rispose. Compresi ciò che egli voleva dire, e mi alzai precipito-