Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/248

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samente per sortire prima che egli avesse terminata la sua frase: dove andate, figlio; mi disse. — Presso i miei genitori. — I vostri genitori? È impossibile che voi presentemente li possiate vedere. — Anzi sono sicuro, che li vedrò. Non è più tempo di dettarmi leggi; non occorre, che ricorriate al vile mezzo-termine della umiliazione (egli aveva preso un aspetto supplichevole). Fate in modo, che io li vegga all’istante o tremate.... non so di che potrei esser capace.

«A queste parole tremò esso diffatti; egli temeva le mie ardenti passioni. Mi aveva renduto fiero ed impetuoso quando vedeva che ciò era necessario alle sue mire; non aveva però calcolata la direzione straordinaria, che i miei sentimenti avevano presa, e non ci si era preparato. Erasi egli immaginato, che mettendo in moto le mie passioni, sarebbe ancora stato in grado di regolarle a sua posta. Guai a quelli che insegnano all’elefante di far uso della sua proboscide contro i loro nemici, senza