Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/301

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do, il rumore de’ suoi passi non mi avrebbe cagionato una più deliziosa sensazione. Bisogna essere stato nella posizione in cui mi trovava io allora per farsi una idea de’ mezzi che si pongono in opera per ingannare la lunghezza del tempo. Siccome l’occhio si accostumava alla oscurità, lo spirito può senza dubbio abituarvisi ancora. Senza di ciò come avrei potuto riflettere, conservare il coraggio, ed anco qualche raggio di speranza in quell’orribile soggiorno! Per tal modo quando tutto il mondo sembra riunirsi e conghiurare contro di noi, noi prendiamo la nostra propria difesa con tutta l’ostinatezza della disperazione, mentre che quando non ci vediamo d’intorno, se non degli adoratori, siamo incessantemente esposti al disgusto ed ai rimproveri della nostra coscienza.

Il prigioniero che passa il suo tempo fantasticando e sognando la sua libertà, è meno esposto alla noia, di quello che lo sia un uomo opulento, quantunque circondato da una schiera di seducenti amici, ed in mezzo