Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/302

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alle ricchezze ed ai piaceri. Io pensava, che tutte le mie carte erano arrivate al loro destino; che la mia causa si proseguirebbe con vigore; che lo zelo di mio fratello mi aveva procurato il più valente avvocato di Madrid; che il rango stesso della mia famiglia era per me una possente protezione, quantunque, secondo tutte le apparenze, il mio ardente e generoso fratello fosse il solo individuo che di quella si conservasse a me favorevole; che se mi era stato permesso di ricevere e di leggere la prima memoria inviatami dall’avvocato, era assurdo il pensare che non mi sarebbe stato permesso di parlargli quando la causa fosse inoltrata. Questo era tutto ciò che la speranza mi suggeriva, ed era una cosa molto probabile. Vi dovrò dire che la mia disperazione vi si oppose? Io fremo ancora al ripensarvi. L’idea la più terribile fra quante si affacciarono allora alla mia fantasia era, che malgrado tutto ciò, io poteva terminare i miei giorni prima che al tribunale fosse stato possibile di liberarmi.