Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/375

Da Wikisource.

362

unione è divenuta omai inevitabile, inseparabile. Il vostro destino è collegato col mio con un vincolo, che forza umana non sarà in grado di rompere; noi non dobbiamo più separarsi in questo mondo; il segreto che ciascuno di noi reciprocamente possiede, è sotto la responsabilità dell’altro. Noi siamo scambievolmente gli arbitri dei nostri giorni, ed un momento di assenza può essere un momento di tradimento. Noi possiamo odiarci, tormentarci, venirci a fastidio a vicenda, lo che è peggiore dello stesso odio, ma separarci, giammai.

Il mio spirito provò un disgusto da non potersi descrivere a questo quadro di una libertà, per la quale io aveva tanto arrischiato. Esaminai la formidabile creatura, alla quale io doveva essere ormai, per così dire, incorporato. Egli già aveva incominciato ad allontanarsi, ma ad un tratto si soffermò per ripetermi le sue ultime parole, o piuttosto per osservarne l’effetto. Io era assiso su’ gradini dell’altare; l’ora era omai tra-