Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/378

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egli professava una particolar divozione, la liberazione da un fierissimo dolore di denti. Al vederlo restai molto contrariato, tanto più che si fermò ad orare per lungo tempo, ed io temeva ch’egli fosse rimpiazzato da un altro; e diffatti vidi approssimarsi qualcuno. Mi rivolsi indietro, e la mia consolazione fu estrema scorgendo il mio compagno; con un segno gli feci comprendere ciò che m’impediva di entrare. Egli mi rispose con un altro cenno, e si allontanò di qualche passo facendomi prima vedere un piccolo fagotto con de’ panni pel nostro travestimento, quando fossimo entrati nel sotterraneo, ed un mazzo di chiavi che teneva celate sotto la veste. Quella vista mi rianimò, ed aspetta un’altra mezz’ora in una delle più insoffribili agitazioni di mente. Sentii suonare le due ore, e picchiai il suolo col piede con quella veemenza che la prudenza poteva permettermi. Presi alla fine una risoluzione disperata: entrai nella chiesa, ed inoltrandomi verso l’altare, m’inginocchiai su’ gradini. Il vecchio