Pagina:Maturin - Melmoth, I, 1842.djvu/390

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quello il momento di perdersi di coraggio e di lasciarsi sopraffare dal timore. Gli dimandai, tremando, cosa fare dovessi: Seguitemi, mi rispose, e cercate a tentoni il vostro cammino nella oscurità. Parole terribili! Quelli che ci fanno conoscere tutta la estensione della nostra disgrazia ci sembrano sempre malvagi, perchè il nostro cuore e la immaginazione ce la dipingono sempre men grande di quello che è. Noi amiamo di sentir la verità da tutt’altri che da noi stessi.

Io gli teneva dietro, circondato da una completa oscurità, e camminava carponi non essendomi più possibile di stare in piedi. Quella positura però non tardò molto a trasportarmi il sangue al capo. Primieramente mi sentii sbalordito, ed in seguito provai come una specie d’imbecillità: Mi arrestai; il mio compagno mormorò fra le labbra una bestemmia, onde io affrettai il mio andare come un cane che riconosce la voce del suo padrone. Già le mie vesti erano tutte in brani, e non mi rimaneva più pelle sia nelle mani sia nelle ginocchia.