Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/10

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no agli orrori del letto di morte del peccatore, ma non credo che possano esser tanto terribili, quanto quelle del sonno della mia guida. Egli cominciò dal mormorare alcune parole a voce bassa, e fra queste ne distinsi molte, le quali non mi rammentavano che ciò, ch’io avrei voluto obbliare, almeno fino a tanto che dovevamo convivere insieme. Esso diceva: un vecchio?.... Sì.... Ebbene? egli ha tanto meno di sangue. De’ capelli bianchi?.... non importa; i miei delitti hanno contribuito a farli incanutire. E molto tempo, che egli avrebbe dovuto strapparli. Sono bianchi, dite voi?.... Ebbene! Questa sera non lo saranno più giacchè saranno tinti di sangue. Sì sì, io so che egli me li mostrerà nel giorno del finale giudizio e che essi faranno testimonianza contro di me. Egli sarà alla testa di un’armata più innumerabile di quella de’ martiri, l’armata di quelli cioè che hanno avuti per carnefici i proprii figli. Non è la stessa cosa toglier la vita ai suoi genitori o ferir loro moralmente