Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/11

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il cuore? Io ho già trafitto quello del mio genitore; la vita la perderà con tanto minor dolore.

Dopo un tanto spaventevole discorso si mise a ridere; quindi parve ricolmo di orrore ed incominciò a dibattersi. Io tremando di raccapriccio volli destarlo; scossi il muscoloso suo braccio; lo rivoltai di sotto, di sopra; ma tutto invano; sembrava che io lo cullassi. Egli si addormentò più profondamente, e cominciò di nuovo a sognare, dicendo: toglietegli la borsa: io conosco il luogo dove egli è consueto serbarla, ma prima assicuratevi bene che egli sia morto.... che! voi non osate?.. I suoi capelli canuti vi fanno fremere! il suo sonno pacifico!... oh! oh! si crederebbe che gli scellerati possano essere sciocchi?.... bisogna dunque che sia io: lo farò. La lotta non durerà molto; ella è cosa possibile, che egli si danni; ma è certo che io lo sarò.... silenzio!.. oh! come cigolano i gradini!... Non gli dite che è il suo figlio, che salisce... Eccoci arrivati.... esso dorme profondamente... sì; come è placido