Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/120

Da Wikisource.

115

I navigatori Europei prestando fede alle asseveranti parole degl’Indiani, e persuasi di non rinvenire nell’isola nè animali nè vegetabili nè acqua, evitavano di visitarla, ed i naturali del paese quando le passavan d’avanti lanciavano uno sguardo di tristezza sul suo aspetto deserto e gettavano qualche oggetto sull’acque del mare a fine di disarmare la collera di Sèeva.

Cotesta isola abbandonata in tal modo a sè medesima acquistò una fertilità straordinaria, in quella guisa che noi veggiamo taluni bambini, che più robusti e rigogliosi crescono quando son trascurati, che quando loro si prodigano le più accurate attenzioni del lusso e di una eccessiva tenerezza. Il suolo ne era smaltato di ogni famiglia di fiori; le piante ricoperte di foltissime frondi piegavano sotto l’esuberante peso de’ frutti: ma non vi erano mani per coglierli, non palato per assaporarli: allorchè un giorno alcuni pescatori, trasportati verso l’isola da una rapida corrente, quantunque avessero fatto ogni sfor-