Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/121

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zo per evitarla, si videro costretti ad avvicinarsi ad essa non senza aver indirizzate le più fervorose preghiere alla diva per rendersela favorevole; e con loro estrema maraviglia poterono allontanarsene di nuovo senza avere incontrata alcuna disgrazia; solamente al loro ritorno dissero, di aver inteso i più melodiosi suoni, che avessero giammai penetrato nelle loro orecchie, e giudicarono che senza dubbio una diva men crudele di Sèeva avesse ivi fissato il suo soggiorno. I più giovani fra i pescatori aggiunsero di più, che essi avevan traveduto la figura d’una donna dotata di straordinaria bellezza, che era passata rattamente, e subito scomparsa tra gli alberi che ombreggiavano per ogni dove le roccie della spiaggia.

Gli abitanti delle isole circonvicine non meno superstiziosi, che di fervida immaginazione dotati, deificarono cotesta visione ognuno alla loro maniera. I vecchi adoratori non tralasciavano, nell’invocarla, alcuna delle pratiche sanguinose del culto di Sèeva e di Harèe; le giovani don-