Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/14

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no della necessità ha potuto soltanto unirmi a voi per brevi momenti. Noi siamo ahimè! uniti, ma per nostra mala ventura. Bisogna che io sopporti cotesta terribile alleanza fino a tanto che durerà ma non ne vogliate rendere gli istanti troppo orribili. La mia vita, la libertà mia sono nelle vostre mani; e nella posizione in cui ci troviamo, potrei ancor io dire la mia ragione. Io non posso, soffrire la spaventosa eloquenza del vostro sonno. Se io fossi sforzato a prestarle per più lungo tempo l’udito, potreste di quà condurmi via libero, ma privo della ragione; perciocchè la mia testa non è più in grado di sopportare simili tormenti. Non vi abbandonate più al sonno, ve ne supplico; soffrite ch’io vegli al vostro fianco pel corso di questa orribile giornata; questa giornata, che passar dovremo fra le tenebre e le sofferenze, invece della luce, e della felicità, che eramo lusingati dover godere. Io consento a soffrir la fame, tremare dal freddo, riposare su queste pietre umide e dure; ma non posso soffrire i vostri so-