Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/154

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formare la sua propria educazione pel mondo in cui doveva entrare, e niente poteva essere più ammirevole ed interessante, quanto il vedere i tentativi che ella faceva per trarre dal regno vegetale o animale una qualche analogia, che potesse darle un’idea dell’incomprensibile destino degli uomini. Ora ella guardava un fiore e diceva fra se stessa: Questo fiore sì brillante oggi, sarà appassito dimani; ma esso non sente dolore; muore pazientemente, e quelli che lo avvicinano non sentono alcun dispiacere nel perdere il loro compagno: se fosse così i loro colori non sarebbero già così risplendenti. Ma potrà esser così nel mondo, che pensa? Potrei io veder lui appassire e morire insieme con esso? Oh no! Quando cotesto fiore appassirà, cercherò, a guisa della rugiada, di rianimarlo col mio pianto.

Ella si studiò in seguito di allargare la sfera delle sue idee facendo delle osservazioni sul regno animale. Una giovine lossia era caduta morta dal suo nido sospeso. Immalia