Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/155

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guardando per mezzo dell’apertura, che questi augelli pieni d’intendimento fanno alla estremità inferiore del loro nido per difenderli dagli augelli di preda, vide le vecchie lossie con delle lanternarie nel becco intanto che la giovane giaceva morta avanti ai loro occhi. A questa vista Immalia pianse amaramente dicendo: Ah! voi non potete piangere! Qual bel vantaggio ho io sopra di voi! Voi mangiate non ostante che il figlio vostro sia morto! (Noi non abbiamo bisogno di osservare, che lo straniero nella sua conversazione con Immalia le aveva somministrata alcuna idea dei legami di parentela.) Potrei io continuare a bere il latte che si estrae dalla noce del cocco, se egli non fosse più in istato di gustarne? Comincio ora a comprendere, che egli mi disse.... Pensare dunque è soffrire!.... Ed il mondo dei pensieri deve essere ancora il mondo delle sofferenze! ma quanto deliziose sono codeste lagrime!... un tempo io piangeva di piacere; ah! veggo ora, che vi ha una pena più pia-