Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/201

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re il sibillo degli aquiloni; in una parola la natura presagiva a’ suoi figli un imminente pericolo. Fu questo l’istante che scelse lo straniero per avvicinarsi ad Immalia. Egli era insensibile al pericolo e non conosceva il timore. Il suo miserabil destino lo aveva messo al coperto dell’uno e dell’altro, ma, e che aveva lui lasciato? Una sola speranza, quella cioè di far precipitare le altre umane creature nella sua propria condanna; un solo timore, quello di vedersi fuggir la sua vittima. Frattanto, non ostante la sua diabolica crudeltà, non potè non sentire un moto di compunzione al vedere la giovane indiana. Le gote di lei erano pallide, ma fisso il suo occhio e rivolta verso il mare tutta la sua persona, e come se ella preferisse la tempesta agli sguardi di lui, pareva che dicesse: Possa io cadere piuttosto nelle mani di Dio, che in quelle degli uomini!...

Cotesta attitudine, che Immalia aveva presa senza scopo di sorta veruna, e che non esprimeva in alcuna