Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/213

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lato di sè, e che lo straniero rispondesse ad una voce, che gli dirigeva la parola. In mezzo al fragore del tuono, che romoreggiava in distanza non potè sentire, che le seguenti parole: Quest’ora è mia, non tua....... vattene.... non m’importunare.

Quando ella riaprì gli occhi, ogni segno di emozione era scomparso dal volto dello straniero. L’occhio arido ed ardente che fissava sopra di lei sembrava che non avesse mai conosciuta una lagrima; la mano con la quale la prese dava indizio che per essa il sangue non fosse scorso giammai, il tatto ne era freddo come quello della morte.

Misericordia! esclamò l’indiana tremando, ed indarno rintracciando in quegli occhi un sentimento di umanità che essa bagnata di lagrime implorava. Misericordia! e nel favellare così non sapeva ciò che dimandasse nè di che dovesse temere. Lo straniero non rispose e nessuno de’ muscoli di lui si rallentò. Sarebbesi detto, che egli la stringesse fra le sue mani senza sentirla, la guar-