Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/288

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onorevole confessione per parte del suo amante, e che codesta misteriosa dilazione nella quale la sua esistenza andava dissipandosi, poteva rendere codesta confessione un poco tardiva, quando egli finalmente si fosse risoluto a dichiararsi. Ella gli fece parte de’ suoi pensieri; ma a tutte le di lei preghiere, delle quali le meno toccanti non erano quelle nelle quali non impiegava che i suoi sguardi egli non rispondeva, se non con un silenzio profondo ed inquieto, o con dei discorsi frivoli, renduti più spaventevoli dalle selvagge e terribili arguzie, con cui li accompagnava.

Talvolta sembrava, che egli insultasse quel cuore, del quale aveva trionfato, affettando di aver qualche dubbio intorno alla di lui conquista, con l’aspetto di un uomo, che se ne fa una gloria e dileggia il suo prigioniero, dimandandogli se è realmente incatenato.

Voi non mi amate, diceva egli allora. Voi non potete amarmi. L’amore nel vostro paese cristiano de-