Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/294

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bracciarli; no, io non vi rinunzierò, giammai! voi non mi abbandonerete nell’ora della mia morte! non mi toglierete la vostra mano dal capo, all’ora de’ combattimenti e delle prove! voi non mi lascerete in abbandono nemmeno in questo istante!

Allo splendore delle candele, che ardevano nella camera di Isidora potè vederla Melmoth prostesa ai piedi della sacra immagine. Egli distinse quella divozione del cuore, che lo faceva palpitare in una maniera quasi visibile nel di lei seno alabastrino; le sue mani giunte, che parevano implorar soccorso contro i movimenti di quel cuore, che ella indarno cercava di reprimere, e le quali in seguito si elevavano verso il cielo per dimandargli perdono dalla inutilità de’ loro sforzi. Fremeva egli al vedere la sincerità con la quale ella abbracciava il Crocifisso. Esso non guardava mai questo simbolo senza rivolgere indietro gli occhi, ma questa volta non potè distaccarli da Immalia inginocchiata avanti alla Croce. Parve che per un momento oblias-