Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/300

Da Wikisource.



CAPITOLO XIII.


Isidora era tanto accostumata alle esclamazioni bizzarre ed alle intelligibili allusioni del suo misterioso amante, che ella non provò una troppo viva inquietudine alle straordinarie parole ed alla brusca partenza di lui; in questa non vi era stato nulla di più minaccevole o formidabile di quello che ella aveva altre volte veduto, e si rammemorava che, dopo tali accessi, lo ritrovava di un umore più placido. Sentì dunque Isidora