Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/303

Da Wikisource.
294

riera molto attempata, seduta sur un altro sgabello a lato di donna Chiara, lesse con un numero infinito di pause, e non senza difficoltà la lettera seguente, che la sua padrona aveva ricevuta da suo marito, da poco tempo sbarcato in un porto di mare, e che era in viaggio per raggiungere la sua famiglia:

Signora e cara sposa.

«Egli è quasi un anno, che ricevetti la vostra lettera, colla quale mi annunziavate, che era stata rinvenuta la vostra figlia, quella che io credetti smarrita, insieme con la Mora sua nutrice, in uno dei miei viaggi alle Indie. Avrei più sollecitamente risposto alla vostra lettera, ma parecchie occupazioni mi hanno sempre impedito di farlo.

«Vi prego a credere, che io non mi rallegro meno per aver ricuperata una figlia, quanto per aver riguadagnata un’anima ed una suddita al cielo. Al mio arrivo mi aspetto, in grazia delle istruzioni del padre Giu-