Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/323

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più delicato, che possa ferire il cuore di un padre cristiano. Coteste cose, che i forestieri dicevano tra loro senza sapere tutta l’importanza, che potevano avere per me, formeranno il soggetto di una delle nostre prime conversazioni al mio ritorno; elleno sono di una natura tanto spaventevole, che noi avremo forse bisogno dei consigli di un dotto ecclesiastico per ben comprenderle e sentirle. Checchè ne sia, dopo avere ascoltato codesto straordinario colloquio, del quale non oso comunicarvi in iscritto le minute particolarità, mi ritirai nella mia camera sopraffatto da’ più tetri pensieri, ed essendomi posto a sedere, presi un libro per discacciarli, se fosse possibile, prima di coricarmi; ma non trovai alcun ristoro nella lettura. Non tardai ad accorgermi, che in tal momento io non ci era punto disposto, quantunque oppresso dal sonno aveva ancora meno volontà di pormi a letto. Aprii dunque la cassetta da viaggio, ove io teneva rinchiuse lo vostre lettere, e ne estrassi quella, che mi scriveste per annun-