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Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/63

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sibile di muovermi un poco mi alzai, ed abbandonai il monumento sepolcrale al quale mi era appoggiato. In quel momento lo splendore della lampada parve un poco aumentare quasi maliziosamente, e mi permise di leggere l’iscrizione. Vidi le parole: Orate pro anima etc. Arrivai al nome, ed era: Giovanni di Moncada. Mi slanciai fuori della Chiesa come se fossi stato inseguito da una legione di demonii. Era sulla tomba prematura di mio fratello, che io mi era riposato!