Pagina:Maturin - Melmoth, II, 1842.djvu/76

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tranquillizzato sul conto proprio e mio. Mi annunziò che per tutta Madrid erasi divulgata la nuova che io era perito nell’incendio. L’allegrezza del mio ospite rendendolo comunicativo mi annunziò, che in quella sera medesima vi doveva essere una processione solenne, e la più bella, che si fosse mai veduta. Il Sant-Uffizio doveva comparire in tutta la pompa e la pienezza della sua gloria, e tutti gli ordini regolari avrebbero dovuto accompagnarlo sotto i loro proprii stendardi. Una numerosa guardia militare accompagnerebbe e proteggerebbe insieme il corteggio, e vi si troverebbe radunata tutta la popolazione della capitale. Il fine di cotesta processione era di rendersi alla Chiesa principale per umiliarsi avanti a Dio, e supplicarlo di allontanare in avvenire tali flagelli.

La sera si approssimava: l’ebreo mi abbandonò, ed io spinto da un movimento, di cui non vi saprei render ragione, salii all’appartamento più alto della casa, da dove con un cuor palpitante ascoltai il suono del