Pagina:Maturin - Melmoth, III, 1842.djvu/55

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lare, Ines: guardatevi di confidarlo a chicehessia. Io mi maravigliava di ciò, che faceva diminuire le nostre provvisioni; sono stato molto tempo in guardia e finalmente ho scoperto... ma è un gran segreto... ho scoto che per uno spettro visitava ogni giorno la nostra casa; esso prendeva la forma del mio vecchio padre, si poneva a tavola, e divorava tutto, in tanto che i nostri figli morivano di fame; ma io l’ho percosso, l’ho maledetto, l’ho discacciato in nome dell’Onnipotente, ed esso è partito. Oh! come era avido ed ingordo codesto spettro! ma non ci perseguiterà più.

«Dopo aver detto così Walberg osservò attentamente gli sguardi di sua moglie, e con la pronta diffidenza propria delle menti mezzo smarrite, aggiunse: se voi non credete a quanto vi ho detto, presterete ancora minor fede alla orribile apparizione, che mi perseguita da molto tempo. O amico mio! disse Ines, riconoscendo in quelle parole la sorgente di uno spavento, che le avevano cagionato certe circostanze della condotta del