Pagina:Mazzini - Scritti editi e inediti, LXIX.djvu/239

Da Wikisource.

pria missione nel mondo, del circolo dell’Adige, di Trento o di Rovereto. Essa ha bisogno d’Unitá: bisogno d’armonia tra il pensiero e l’azione, tanto che non possa dirsi: essa predica oggi ciò che domani tradirá col fatto: bisogno di lavarsi dei delitti delle sue dinastie, di respingere il peso d" ingiustizia che l’Austria ha voluto addossarle. Essa ha bisogno d’amore e di stima dai popoli, non di sospetti, e di guerra: bisogno di concentrare le proprie forze e di derivarne il migliore partito possibile sul suolo ove si parla la sua favella, ove le madri ripetono alle culle dei pargoli le sue leggende di popolo, non di disperderle dove non possono rimanersi se non accampate come legioni nemiche in mezzo ai nemici. A questa Allemagna ho parlato.

Or questa Allemagna non avrá Unitá finché non cada l’Impero Absburghese. E non otterrá l’amore dei popoli, il concentramento della sua forza, la coscienza della sua missione, finché manderá i propri figli a combattere a fianco di quei Croati, ai quali voi, signori, non sembrate amorevoli, contro la libertá nazionale di popoli che non l’hanno offesa, che non possono diventare pericolosi per essa, ma chiedono d’essere padroni sulle loro terre. Voi movete dalla teorica degli interessi: io da quella dei principii, senza i quali non sono interessi permanenti possibili; voi non siete evidentemente Allemanni nel senso puramente materiale e locale della parola; io sono Italiano, ma uomo ed Europeo ad un tempo. Adoro la mia patria, perché adoro la Patria; la nostra libertá, perch’io credo nella Libertá; i nostri diritti, perché credo nel Diritto. La Nazionalitá è per me santa, perch’ io vedo in essa lo stromento del lavoro pel bene di tutti, pel