Pagina:Meditazioni storiche.djvu/404

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virtù, ma par dei vizi repabMicani; non solamente a mantener la democrazia nella repubblica mista e fiorente, ma ad usurpare in ultimo tutta la potenza, e rimaner cosi repubblica democratica para, e cadente.— E solone previde tal degenerazione; i dne detti citati e il rimanente della vita di lui ne lasciano appena dubbio. Ma detti e vita di lai mostrano appunto: Ini essere stato di que’sommi uomini pratici e sapienti insieme, i quali, conoscendo nnlla di umano durar perpetuo, cercano a far buono e grande anziché duraturo per dappocaggine il popolo che han missione di ordinare. Qnello splendidissimo mito di Achille scegliente tra la gloriosa e la lunga vita, era senza dubbio impresso in latte quelle alte ed eleganti menti greche e soprattutto nell’attiche; e serviva come di regola e conforto non solamente alle vite private, ma alla pubblica e patria. E se tal fu, come é appena a dubitare, l’idea di solone, nian pensier d’nomo fa forse più magnificamente effettuato. Niuna città al mondo lasciò di sé,non solamente nome o gloria, ma traccia, effetto reale, ntililà vera, più che la piccola e brevemente durata Atene. — Vero é che gli spartani, ed anche i Beoti antichi e nuovi, preferiscono i destini di sparla, od anche di Beozia.1

IX. Tra la costitnzione spartana mista dei (re elementi e la Ateniese mista dei dne, fnrono nell’altre città Greche costituzioni intermedie, innumerevoli e mal note. ’ Ma all’epoca a cai siam giunti del VI secolo, e tanto meno dopo, ninna città Greca, salvo sparta, non rimase regnata; non almeno legittimamente o legalmente, nè dnrevolmente; i pochi che vi fnron principi, fnron chiamati tiranni, cioè, secondo il senso dato allora a tal parola, usnrpatori, e tatti, più o meno prontamente, soccombettero al desiderio universale di libertà. Nè, per quanto si può congetturar di tutte queste costituzioni, ninna fu più democratica che quella d’Ale

1 Vedi Bulwer, tomo II, pag. 41; tomo III, pag. 38,76, 83; e tutto Boeckb, Economie politique.

’ li grande, il sommo Aristotile, scrittore tanto pib poetico che non Platone, le aveva raccolte in un’opera ad hoc, pur troppo perduta. Ma non pochi particolari si potrebbero trarre dalla opera rimasta., ed oramai immortale di lui, la Politica.